Eccomi di ritorno da una settimana, che la mia capa mi ha concesso, di vacanza... a New York... THE BIG APPLE!!! Ebbene si... quando un mesetto fa il mio amico (ed ex compagnio di squadra, per coloro che non lo conoscessero) Giorgio mi ha chiesto se fassi stato interessato a farmi una vacanza a New York... Beh non ci ho pensato su due volte... Fatto il biglietto su Expedia e poi altro non ho fatto se non aspettare il giorno della partenza.
Comunque... fatto scalo a Minneapolis sono poi arrivato al JFK alle 11 di sera. L`appuntamento con Giorgio era all`aeroporto La Guardia (ovviamente non siamo riusciti a fare un biglietto che arrivasse nello stesso aeroporto) e quindi ho dovuto prendere un taxi che con 25$ mi ha portato all`appuntamento... ovviamente al Terminal sbagliato per cui abbiamo speso circa mezzora ad inseguirci per l`aeroporto tra chiamate del tipo "Dove 6?... In che aeroporto 6? A La Guardia vero?", ma alla fine ci siamo trovati e siamo saliti su un taxi che ci ha portato all`ostello dove abbiamo dormito le prime due notti ed abbiamo incontrato dei colleghi di Giorgio con cui abbiamo passato la settimana.
Arrivati a destinazione ci ha accolto un gioioso, molleggiato e parecchio sfasato ragazzo che tra un “Gimme 5” ed un “Yo Men!” ci ha dato le chiavi della stanza. Beh l`ostello era un attimino un po' trash... La prima sensazione e' stata quelle di ritornare indietro di 100 anni e salire le scale di una di quelle case dove vivevano gli immigrati appena sbarcati, dove una singola famiglia viveva in una stanza di 5 metri per 3. Ovviamente l`ostello non era cosi', era tutto quanto abbastanza tirato a lucido, ma nel complesso l`edificio trasmetteva quella strana sensazione: forse perche' in quel momento mi sono veramente sentito straniero per la prima volta da quando sono arrivato negli USA, forse e' stato l`impatto con la Grande Mela, mi sono sentito anche un po' Renato Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna”. Dopo aver buttato tutta la roba nella stanza ed aver svegliato una ragazza cinese che penso ci abbia appellato con ogni sorta di malaparola che conosceva nella sua lingua ed in quella di ogni stato confinante, ci siamo fatti 4 passi in cerca di un sano pub dove bere una birra e goderci un sabato sera quanto mai diverso da quello che fino ad ora ho vissuto stando a Mammoth. Beh era il sabato sera prima di Halloween e la gente gia' era vestita nei modi piu' curiosi e disparati : chi da pirata, chi da pompiere, chi da Alice nel Paese delle Meraviglie che fa le trazioni su un semaforo, chi da catwoman e chi da sexy-poliziotta in minvestitino e stivale con il tacco da 25 cm e dalla quale mi sarei volentieri fatto arrestare...
Dopo la birra ci siamo incamminati di nuovo verso l`ostello e ci siamo tuffati sul letto.
La mattina dopo una veloce doccia con la tenda che ha provato piu' di una volta ad attentare alla nostra vita, ci siamo incamminati in giro per la citta'. Prima cosa e' stata la colazione da Starbucks, la catena di Caffe' piu' diffusa negli USA: doppio espresso, fetta di plum-cake al cioccolato e la giornata ha preso tutta uun`altra connotazione. I primi passi nella New York sono stati sorprendenti, forse perche' alla fine la si vede in continuazione in televisione, ne si sente sempre parlare, ma camminare per Manhattan e' stato un po' come camminare per una citta che comunque non era totalemte sconosciuta: i tombini fumanti, le limousine, le migliaia di taxi che basta chiamare con un cenno o con un fischio, il rumore, martelli pneumatici, clacsons, gente dappertutto, strade larghe, larghissime ed una citta' che molto spesso la si guarda a naso in su.
E poi la Metro... Con 24$ si fa la tessera settimanale e si puo girare ad oltranza a qualsiasi ora del giorno e della notte. La Metro copre praticamente tutto il territorio della citta' ed in pochi minuti si puo raggiungere ogni destinazione. Sempre puntuale, sorprendentemente pulita, non ho mai avuto la sensazione di avere accanto qualcuno che avesse cattive intenzioni. Anzi... credo sia molto piu' probabile ritrovarsi senza portafoglio su un pullman a Torino che non nella Metro a New York.
Beh durante la settimana praticamente siamo saliti su ogni treno ed abbiamo percorso molte delle miglia che la Subway copre... Da Dowtown a Central Park, da Brooklin a Little Italy, Greenwich, Chelsea, Harlem.
Il primo giorno e' stato infinito... Abbiamo visto Wall Street con la statua del Toro che rappresenta la prosperita dell`attivita' finanziaria,
poi a pochi passi c`e il molo da dove si puo' andare alla Statua della Liberta ma vista la coda infinta che quotidianamente c`era e considerando il fatto che si sarebbe solo potuto andare ai piedi della statua senza poterci salire, abbiamo deciso di goderci la statua dal lontano.
Per pranzo non potevamo non fermarci da uno degli zozzoni in mezzo alla strada e spararci un hot-dog. Dopo aver fatto fare conoscienza tra il nostro stomaco e Mr. Hot-Dog, ci siamo fatti una sana passeggiata sul ponte piu' carattristico e famoso della citta, quello di Brooklin.
E' fighissimo il fatto che lo si possa percorrere a piedi su una sorta di piste ciclabile e dirigersi da Manhattan a Brooklin tra le due carreggiate di macchine in mezzo a gente che fa footing e va in bici.
Dopo aver attraversato il ponte ed essere arrivati nel Borough di Brooklin ed aver vagato senza meta per circa tre quarti d`ora abbiamo in cerca della stazione della metro, siamo tornati a Manhattan e ci siamo diretti verso Ground Zero anche noto come World Trade Center o quello che resta delle Torri Gemell... Beh effettivamente, anche se c`era una rete e dei teloni tutto attorno alla zona dove ancora stanno lavorando per risistemare un po il tutto, beh alla fina una sbirciatina siamo riuscita a darla e anche se per qualche attimo il cuore un po ha sobbalzato guardando prima quel buco e poi alzando gli occhi al cielo, cercando di immaginare quanto alte potessero essere le torri, quanta ombra c`era prima quando il sole quasi non riusciva a passare e raggiungere il piazzale, e poi a cercare la direzione dalla quale e' arrivato il primo aereo ed immaginarsi di essere proprio li sotto in quel momento, magari solo per farsi una passeggiata, come stavamo facendo noi, e poi sentire un rombo strano, alzare gli occhi e vedere lassu, ma anche estremamente vicino, un jumbo schiantarsi contro una delle facciate... E le urla, le corse, la polvere, il delirio ed il panico... beh sono stati pochi gli attimi in cui ho avuto modo di pensare a questo ma alla fine fa strano vedere un posto dove e' stata scritta una delle prime e fondamentali pagine della storia del 22esimo secolo...
Dopo un sanissimo pranzo al Burger King abbiamo girovagato ancora un po' per quella zona e nel pomeriggio ci siamo diretti a China Town e Little Italy... due mondi completamente diversi a 2 metri di distanza l`uno dall`altro... Si perche' entrando a China Town sembra che prenda forma l`immaginario collettivo della Cina contemporanea: solo scritte in cinese, cibo di dubbia provenienza e qualita', mille e mille falsi di ogni articolo di moda e tecnologico, e poi e' strano vedere come la zona sia divisa per lavori... C`e' la via dove ci sono solo barbieri, poi quella degli ottici, poi quella del cibo seguita da quella dei soli negozi di abbigliamento e cosi' via... E tutto questo a poche fermate della metro dal centro del lifestyle americano, dell`attivita' economico-finaziaria, della moda e dello spettacolo.
Poi basta girare l`angolo per cambiare completeamente atmosfera a ritrovarsi proiettati allo stereotipo dell`italiano in america... Negozi ovviamente di cibo, “Pasta, Pizza, Mamma Mia... Bella!”, ristoranti e poco altro... che lentamente ma inesorabilemte sta per essere assorbita dalla Cina che anche qui avanza e si espande a macchia, prendendo possesso delle strade ed dei palazzi un tempo occupati da famiglie provenienti da tutta Italia in cerca di una fortuna tanto anelata ma solo da pochi raggiunta...
Non so... un po' di tristezza me l`ha messa vedere Little Italy, cosi'... stereotipata!!! Pero certo che vedere una vetrina di Parmigiano Reggiano, Olio Carli, Auricchio, salami, mozzarelle... ed una gastronmia piemontese, una lacrimuccia quasi quasi me l`ha fatta scendere...
Intanto pero' il sole stava calando sulla Grande Mela che piano piano si stava vestendo da sera, riempiendosi di luci e ;~Empire State Building ci stava aspettando il grattacelo un tempo il piu' alto del mpndo e che ora e' tornato ed essere il piu' alto della citta'. Con 18$ ed un`oretta di coda si puo' salire fino all`86esimo piano mentre con 33 si sale fino al 102esimo senza avere pero' la possibilita' si uscire fuori. Noi ovviamente abbiamo scelto l`opzione meno dispendiosa ma devo comunque dire che stare a circa 250 metri di altezza, al di sopra di una Manhattan illuminata e' stato un bel colpo d`occhio, una bella sensazione, anche se comunque tirava un forte vento gelido.
Dopo un`oretta a fare foto, a congelarci naso ed orecchie, siamo scesi . Gio' e' andato a prendere sua sorella all`aeroporto sbagliato (lei e' arrivata al JFK mentre lui e' andato a prenderal a Nework. Esattamente dalla parte opposta della citta' ed io insieme ai colleghi di Gio' sono andato a fare cena in uno dei mille anonimi pub che si trovano ad ogni angolo e poi quando Gio' e Vale sono arrivati in ostello... neh non vuoi farti una birretta per festeggiare l`arrivo di Vale?
Il risveglio al mattino e' stato un susseguirsi di veloci operazioni di rifacimento bagagli, doccie, lavaggio denti, vestizioni e via... piu' veloci della luce... direzione Time s Square... Marriot Hotel...
Il Marriot Hotel e' uno di quei super mega hotel a 5 stelle e 50 piani, con il grosso pregio di essere esattamente a Times Square!!! Beh Perche' siamo andati a dormire li? Sara costato un occhio dalla testa... Beh effettivamente le camere costavano 500 dollari a notte...ma chi se ne frega... erano 2 stanze king-size (cieo' con 2 letti matrimoniali), pagate a due colleghi di Gio' (Grazie Giulio... Grazie Lorenzo per l`ospitalita'!!!!!!) dalla ditta per cui lavorano e quindi noi ci siamo gentimente e timidamente... imboscati... 4 per stanza... ma che stanza!!! al 32 esimo piano con vista su Times Square... saremo stati almeno un`ora a vedere la gente che camminava per strada e soprattutto a vedere i super-maxi schermi pubblicitari che sono un po' l`elemento che caratterizza Times Square... Dopo un`ora di relax ci siamo diretti verso `limbarco dei battelli per la Statua della Liberta, nella speranza di incontrare meno coda del giorno prima... ma arrivati, la coda era un unico serpentone che si snodava per circa... 3 ore... Allora ci siamo guardati, abbiamo relaizzato che comunque la Statua era chiusa, non ci si sarebbe potuto salire ed abbiamo preso il battello per Staten Island, l'isola di fronte alla Statua e dalla quale si possono fare delle ottime foto ... soprattutto mettendo alla prova lo zoom 10X della mia nuova digitale...
Arrivati a Staten Island, effettivamente non c`e' nulla da vedere e siamo risaliti sul battello e siamo tornati indietro in cerca di un bel posticino dove pranzare... Arrivati nella zona di Wall Street ci siamo diretti ai docks dove ci siamo seduti al tavolo di un ristorantino gestito da soli indiani. Io mi ricordo solo che volevo provare la cheese cake e mi sono fatto tentare... ma non e' stata prorpio una scelta delle migliori... e' assolutamente la torta piu' pesante che abbia mai mangiato in vita mia!!!!!!!! Per smalitire... passeggiata in Central Park al tramonto e poi ritorno all`hotel per far riposare un attimino le gambe dopo aver camminato per altre 10 ore...
Quando poi la fame ci ha mandato i prmi segnali siamo usciti e siamo andati in girula in cerca di un posto dove riempirci di schifezze... All`uscita abbiamo visto un nugulo di fans che aspettavano chissa' chi, ma la risposta non ha tardato ad arrivare... Stavano aspettando Ashanti... una di quelle cantanti di colore che vanno di moda tra le ragazzine e che franacamente mi sarei fatto andare di moda pure io tanto era caruccia la fanciulla...
In cerca di un posto magereccio simao passtai di fronte ad una stazione televisiva dove stavano dando in diretta le notizie sportive... Lo studio era a piano terra a completamente circondato da vetrate... ERRORE!!! Ci siamo messi a saltare, ballare, fare i cretini fino a quando la trasmissione non e' finita ed il commentatore si e' girato verso di noi e ha tristemente ma vigorosamente scosso la testa...
la cena e' stata abbastanza zozza a suon di ali di pollo piccanti, wraps (una srta di piadina arrotolata) con ripieno di pollo e chissa' cos'altro e birra...
Il ritorno in hotel non poteva essere migliore... siamo semplicemente incappati in quello che classicamente in un spogliatoio maschile viene definito “Mare di Figa”. Ci sarano state una quindicina di ragazze, tutte tirate a lucido, che semplicemente ci hanno fatto togliere il fiato... e con il mio sguardo seducente, il mio sex-appeal da Italian Stallion, i miei capelli biondi e gli occhi azzurri sono riuscito a sedurne tre che hanno voluto fare una foto con me... Non ci credete??? Eh eh.... beh avete ragione... non ho ne' i capelli biondi ne' gli occhi azzurri...
Tornato in stanza tutti dormivano... io avevo poco sonno ed ho iniziato ad ascoltare l`iPod ed a lasciare che la musica accompagnasse i pensieri mentre guardavo rapito la Time Square notturna.
L`indomani mattina ci siamo sentiti molto "culturali" ed abbiamo deciso di andare a veder il Guggenheim ed il Musum of Natural History... Ovviamente il bello del Guggenheim e' l`edificio in se'... che ovviamente era in fase di restauro... (!!!) ma anche l`interno e' spettacolare... indiependentemente dalle opere d`arte che vi sono esposte.
Il Museum Of Natural history invece e' stata un po'una delusione... Enorme ma con niente di particolamente esaltante... C`e' solo di tutto un po' in un enorme calderone... un po' come sono gli Stati Uniti...
Usciti dalla fase intellettualoide e vista la bella giornata di sole siamo andati a fare pranzo a Central Park dove ci siamo sdraiati sul prato perfettamente verde e sanza l`anima di una formica, ci siamo rilassati un po' e poi ci siamo diretti a Ground Zero perche Vale ancora non l`aveva vista...
Ritorno in albergo... relax e poi voglia di carne... direzione Steak-House... A pochi isolati dall`albergo ci siamo infilati, dopo aver accuratamente controllato i prezzi dei ristoranti vicini, in una Streak-House discreta, raffinata ma non troppo. La cena e' stata ottima, carne buonissima, cotta a puntino, una bottiglia di vino anche buono... Peccato per il conto... 60$ a testa!!! Mortacci loro!!! E perche'? Perche' al tutto vanno sempre agguinti un 9% di tasse ed un 15-18% di mancia obbligatoria ai camerieri... Che fregatura colossale!!!!!
Vabbe' con un po' di arrabbiatura ma con la pancia piena ci siamo diretti verso l`hotel e ci siamo proprio spaparanzati a letto.
La mattina seguente e' stata all`insegna del risparmio... Giro in giro... e pranzo da Grimaldi, un pizzeria esattamente sotto il Ponte di Brooklin! Pizza ottima, tovaglia di carta a quadrettoni bianchi e rossi che cambiano una volta al giorno, ma la pizza era veramente buona e ce la siamo cavata anche con soli 20$ per 2 pizze!!! Poi passeggiata digestiva sulla camminata a Brooklin con Manhattan sull sfondo e qualche bella fanciulla che ha allietato la nostra digestione e qualcuno che gia' di primo pomeriggio girava vestito a festa...
Al risveglio del quinto giorno abbiamo iniziato ad accusare un po' di fatica e durante la giornata, almeno io personalmente, mi sono trascinato dietro agli altri tra il Virgin Megastore, Broadway, il Flat Iron (quell`edificio a forma di ferro da stiro, che ricorda un po' la “fetta di polenta” che abbiamo a Torino).
Ma la serata ha preso un'altra piega quando abbiamo cammianto per la 5th Avenue e siamo arrivati al Rockfeller Center, affittato un paio di pattini ed abbiamo iniziato a pattinare come forsennati sulla pista, che fa molto Natale, molto divertimento. Anche se avevo messo i pattini una volta sola in vita mia devo ammettere che, tra qualche tentativo di frenata piantando i denti sulla balaustra, qualche culata e qualche scontro con qualche bambino che mi sfrecciava in mezzo alle gambe... beh e' stato un vero spasso!!!!!!!!!!!
L`ultimo giorno e' stato solo un vagare per la citta', un po' di qua... un po' di la'... senza una destinazione particolare ma solo per cercare di scolpire nella memoria la sensazione di stare a New York... sensazione che anche se completamente diversa da quello che ho sempre vissuto, estremamente opposta a quello che sto vivendo in questo periodo, mi ha regalato fortissime emozioni, incredibili colpi d`occhio e sorprese che mi hanno accompagnato per tutto il mio viaggio di ritorno verso la tranquillita', il silenzio, i bisonti, i cervi e quella gente, poca, che mi circonda...
1 comment:
Complimenti x il reportage!
lunghissimo post sulla spettacolare New York! ..io sono 3 volte che vengo negli states e sono 3 volte che non riesco ad andarci a NY, mannaggia!
ma in primavera spero di farcela dai...
invece se con le primule vuoi venire nella città dei matti io ho cercato di sistemarmi degnamente... a 1 isolato dall'oceano:DD
buona permanenza,
ciaociao
- dag -
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